Descrizione
Lettera autografa firmata e datata Torino, 13-XII-1926, scritta a inchiostro solo al recto su carta velina. In essa Ghedini coglie l’occasione (dopo aver manifestato il suo riconoscimento per il maestro Vittorio Gui che aveva incluso per un concerto al Teatro di Torino una sua Partita per orchestra) per ringraziare Riccardo Gualino per la sua attività: “Le esprimo colla mia viva riconoscenza per l’ospitalità gentile e munifica tutta l’ammirazione per quanto Ella fa per la musica l’arte e gli artisti, creando e dando modo di vivere a qualle magnifica istituzione che è il Teatro di Torino”. . . . Il rifiuto del sinfonismo ottocentesco per un orientamento preclassico trova conferma nella Partita per orchestra del 1926, di un anno successiva a quella di A. Casella. Considerata la prima compiuta rivelazione della personalità ghediniana, la Partita è un’opera di grande eleganza timbrica, che dimostra una propensione all’edonismo sonoro non alieno da influssi raveliani (da Enciclopedia Treccani, Dizionario Biografico degli Italiani).
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