Descrizione
Lettera autografa, scritta recto e verso, firmata ma non datata (2 pagine) e testo dattiloscritto (9 fogli) della conferenza tenuta all’Università di Torino il 19 dicembre (1956?) da parte di Enrico Paulucci. Il tema della “chiacchierata”, così come descritta dall’Artista, era il Gruppo dei Sei di Torino. Paulucci invia il testo della conferenza a Riccardo Gualino perchè, spiega nella lettera accompagnatoria, i Sei “devono a Lei moltissimo, e perchè, sebbene di scorcio, ho ricordato quanto peso la sua presenza ebbe a Torino in quegli anni”.Dal testo della conferenza: “Ma importantissima allora, per noi e per tutti , fu la presenza di un uomo come Riccardo Gualino; fu allora veramente, l’ora di Torino, non quella gozzaniana crepuscolare ma quella che vide al Teatro di Torino, oggi scomparso , la mostra dei Modigliani , accolto dalla borghesia torinese e anche da certa critica, come “quello dei colli lunghi”; che vide i balletti di Diaghilev con gli scenari e i costumi di Picasso e di Dérain , di Braque e di Chagall; il complesso della Petite Scene di Mosca , e poi le compagnie di Pitoeff, i balletti di Sacharoff, le compagnie di Gaston Baty , di Dullin e tante altre bellissime cose . Come le prime esecuzioni di Igor Stravinsky, e i concerti di musica moderna diretti da Alfredo Casella, eccetera eccetera. Riccardo Gualino si batteva , esempio memorabile e purtroppo irripetibile , per un’arte nuova e innovatrice, non per oratorie ufficiali e rebarbative: noi giovani allora ne traemmo giovamento grandissimo e davvero stimolante . Per quanto riguarda le arti figurative , consiglio i giovani di sfogliare il monumentale volume della collezione Gualino e di riflettere che una buona parte dei quadri , tra i migliori, che sono oggi alla Galleria Sabauda , provengono da quella collezione; basta citare la Madonna Gualino e il piccolo Veronese”.. Cm 28×22. pp. 2 + 9. . .
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