Preparare la tavola per i propri ospiti non è un’operazione casuale, ma prevede delle precise regole. Partendo dalle basi, ogni piatto ha il suo utensile e ogni bevanda il suo bicchiere.
Cosa dobbiamo sapere prima di dare inizio al primo brindisi?
I calici sono bicchieri dallo stelo sottile poggiato ortogonalmente su una base circolare detta piede. La forma, dal nome, è quella tipica del calice di un fiore. I vini bianchi , ad esempio, richiedono sempre un calice a stelo. I vini rosati vanno serviti in bicchieri arrotondati che si restringono verso l’alto. Per vini rossi si usa invece un calice particolare, detto ballon, che permette di dare al vino un leggero movimento rotatorio che favorisce lo sprigionamento degli aromi. Un servizio completo comprende più calici per il vino, un calice più grande per l’acqua e una flute o una coppa per gli spumanti.
I bicchieri comuni da tavola, usati soprattutto per l’acqua, sono quelli a fondo piatto, che si possono trovare in vari modelli e dimensioni. Sono meno adatti ai vini.
Il bicchiere da brandy o cognac ha una forma dedicata proprio a questo tipo di liquore. E’ un calice panciuto, che va riempito poco, con uno stelo corto che permette di impugnarlo in modo che la mano aperta lo riscaldi il contenuto alla giusta temperatura.
Il bicchiere da cocktail è un calice a cono rovesciato, con apertura di circa 90 gradi, con stelo e base piatta.
I bicchieri da birra più comuni sono il cosiddetto Pilsner e il boccale, non sempre di vetro, caratterizzato dall’avere il manico ad ansa.
Infine i bicchieri da bibita sono cilindrici, alti e spesso colorati, si usano per i succhi di frutta e le bibite analcoliche in generale.
Cin cin!